Francesco Desogus

Assessore Erriu, purtroppo noi sardi il suo nome lo ricordiamo

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Ho sbagliato a definire l’assessore Erriu “prepotente”. L’esponente del Pd è infatti soprattutto arrogante, come dimostra la sua volgare risposta su Fb alla mia intervista alla Nuova Sardegna. Parole in libertà le sue, che tradiscono un nervosismo che non è solo una anticipata astinenza dal potere (dato che fra un paio di mesi Erriu, e di questo i sardi possono starne certi, non sarà più assessore regionale) ma anche la dimostrazione che il centrosinistra ormai è fuori dai giochi per la vittoria, complice un Pd che faticherà a raggiungere il 10 per cento. 

L’assessore Erriu finge di non sapere il mio nome: io e tutti i sardi invece ricordiamo il suo, e lo colleghiamo al vergognoso tentativo di cementificare le coste sarde, portato avanti attraverso una legge urbanistica che è stata respinta dai sardi grazie anche all’impegno del Movimento 5 Stelle.

Per questo Erriu è nervoso, e ha ragione di esserlo. Perché è stato sconfitto ancor prima del ritorno alle urne. Io invece sono sereno perché vivo del mio lavoro, non sono mai stato legato a camarille politiche capaci di sistemare i fedeli esecutori in comodi uffici raramente frequentati, e a differenza di altri candidati alla presidenza non vivo di politica. Il mio stipendio è frutto del mio onesto lavoro, non di una poltrona acquisita per meriti politici.

Quanto al resto, invito l’assessore Erriu a passare dalle parole ai fatti, cioè a candidarsi alle prossime regionali. Ma temo che, come la stragrande maggioranza degli assessori della giunta Pigliaru, sia ritenuto impresentabile anche da Massimo Zedda. Peccato.